Guidato dal Consiglio Commissione per la libertà e la responsabilità nella scienza, la posizione aggiornata sui boicottaggi accademici e sul ruolo delle università affronta le recenti proteste nella comunità accademica, in particolare quelle riguardanti il conflitto a Gaza. La catastrofe ha scatenato manifestazioni e contromanifestazioni studentesche in molte università di tutto il mondo. Alcune di queste manifestazioni hanno portato ad accordi in cui gli studenti e la direzione universitaria sono arrivati ad un accordo negoziato. Altre manifestazioni sono continuate in segno di protesta pacifica. Altri ancora hanno portato a un vicolo cieco, che ha portato a comportamenti riottosi, a forti interventi della polizia civile e ad arresti.
Il consiglio di amministrazione dell’ISC ha riaffermato il ruolo del Consiglio nel sostenere la libertà di espressione e di associazione, che sono fondamentali per il progresso scientifico e sociale.
Nella sua dichiarazione l’ISC ha sottolineato l’importanza delle università come ambienti in cui una discussione solida e responsabile e un dibattito razionale sono valori fondamentali e dove la coscienza individuale e la protesta pacifica sono rispettate.
“Le università devono essere spazi sicuri per il dibattito razionale. La libertà di espressione e la protesta pacifica sono vitali, ma comportano la responsabilità di mantenere un ambiente favorevole all’apprendimento e alla ricerca”, ha affermato La professoressa Anne Husebekk, Vicepresidente dell'ISC per la libertà e la responsabilità nella scienza.
Nella dichiarazione, la direzione universitaria è esortata a consentire una discussione responsabile e un dibattito razionale senza inibire l’attivismo pacifico o soccombere a indebite influenze esterne. L’ISC consiglia di considerare attentamente se le proteste nei campus superano limiti ragionevoli e sottolinea che le espressioni di abuso razzista e incitamento all’odio, inclusi l’antisemitismo e l’islamofobia, non dovrebbero mai essere tollerate.
Il Consiglio spera che la dichiarazione serva da quadro guida per le università per affrontare le complessità dei conflitti globali preservando al tempo stesso i valori fondamentali della libertà accademica e del dibattito razionale.
Nella sua versione aggiornata posizione sui boicottaggi accademici, l'ISC definisce tali boicottaggi come proteste collettive da parte delle comunità accademiche per esprimere disapprovazione o esercitare pressioni su altri accademici o istituzioni. La posizione generale dell'ISC è che non sostiene il boicottaggio accademico, in linea con il diritto di impegnarsi nella ricerca scientifica come sancito dal Consiglio Principi di libertà e responsabilità nella scienza e nei patti internazionali sui diritti umani. Il Consiglio riconosce che i singoli accademici possono agire secondo coscienza e rileva che prenderà in considerazione le eccezioni in caso di violazioni chiare e sistematiche dei diritti umani.
Proteggere la scienza in tempi di crisi
La sezione documento esaustivo dal Centro per il futuro della scienza, il think tank dell'ISC, affronta l'urgente necessità di un nuovo approccio per salvaguardare la scienza e i suoi professionisti durante le crisi globali.
Consiglio scientifico internazionale. (febbraio 2024). Proteggere la scienza in tempi di crisi. https://council.science/publications/protecting-science-in-times-of-crisis DOI: 10.24948 / 2024.01
Carta completa SintesiFoto di Kenny Eliason on Unsplash