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Proteggere le libertà scientifiche per combattere la pandemia di COVID-19

L'ISC è seriamente preoccupato per i diffusi attacchi ai ricercatori che continuano a dedicare la propria vita al progresso della scienza come bene pubblico globale.

Le recenti scoperte nello sviluppo dei vaccini evidenziano il ruolo fondamentale degli scienziati nella lotta alla pandemia in corso. Tuttavia, i ricercatori di tutto il mondo stanno attualmente affrontando gravi minacce alla loro vita personale e professionale a causa della loro ricerca sul COVID-19. Le molestie e le intimidazioni di La dottoressa Elisabeth Bik è un esempio allarmante di minacce crescenti alla libertà scientifica, con gravi implicazioni per la comunità scientifica globale, nonché per i singoli scienziati e le loro famiglie.

Il diritto di condividere e di beneficiare dei progressi della scienza e della tecnologia è sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, così come il diritto di impegnarsi in indagini scientifiche, perseguire e comunicare la conoscenza e di associarsi liberamente a tali attività.

Affinché la scienza possa progredire in modo efficiente e i suoi benefici siano condivisi equamente, gli scienziati devono avere libertà individuali e collettive. Questi includono la libertà di indagine e scambio di idee, la libertà di raggiungere conclusioni scientificamente difendibili e la libertà di applicare standard scientifici collettivi di validità, replicabilità e accuratezza.

Queste libertà vanno di pari passo con responsabilità: nella pratica responsabile della scienza e nella responsabilità degli scienziati di contribuire con le proprie conoscenze nello spazio pubblico. Il principio di libertà e responsabilità nella scienza, sancito dallo statuto dell'ISC, richiede che ricercatori e istituzioni a tutti i livelli conducano e comunichino la loro ricerca con "integrità, rispetto, equità, affidabilità e trasparenza, riconoscendone i benefici e i possibili danni".

L'ISC è quindi preoccupato sia dal volume di ricerca prodotto durante la pandemia che non soddisfa gli standard scientifici, e dagli attacchi agli scienziati che sfidano e criticano tale ricerca.

Nel processo di generazione di interventi efficaci per la pandemia di COVID-19, gli scienziati hanno la responsabilità di interrogare la ricerca emergente. Il dibattito critico è una parte fondamentale del processo scientifico e gli scienziati devono essere liberi di esprimere preoccupazioni legittime sulla validità della ricerca pubblicata. Gli sforzi per limitare o scoraggiare la critica scientifica rappresentano una grave violazione della libertà scientifica.

La pratica rigorosa della scienza è essenziale per superare la pandemia di COVID-19. Gli scienziati devono quindi avere il diritto di impegnarsi in indagini scientifiche libere e responsabili, con il dovuto rispetto e protezione da parte di tutti gli stati e governi del mondo.


I membri del Comitato per la libertà e la responsabilità nella scienza: siamo Daya Reddy (Sedia), Sath Cooper (Vice presidente), Riccardo BedfordCraig CallenderEnrico ForeroRobin GrimesCheryl PregerSawako ShirahasePeter StrohschneiderHans Thybo esterni Nadia Zakhari.

Per saperne di più sull'impegno dell'ISC a proteggere le libertà scientifiche sancite nella Dichiarazione dei diritti umani e sul nostro lavoro a difesa di queste responsabilità. Il Principio di Libertà e Responsabilità nella Scienza è sancito in Statuto ISC 7.

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